-ARTIST STATEMENT-

Mi ha sempre affascinato il potere delle immagini:

come il loro linguaggio universale possa comunicare

anche oltre le capacità limitata della lingua, scritta o parlata che sia.

Lo studio della socialità umana e le esperienze quotidiane

in rapporto con la marginalità e devianza sociale,

mi hanno costantemente posto davanti ad una necessità di capire l’altro

e provare ad assumere punti di vista differenti, a volte scomodi,

per creare empatia con il mondo attorno,

per spiegare la complessità e l’interdipendenza dell’esistente.

Questi punti di vista li traduco nei mie disegni,

scatenati dalle emozioni, dagli incontri e dalle esperienze con le persone,

ispirati dagli eventi personali e dalla storia dell’uomo contemporaneo.

Ho elaborato un linguaggio visivo che si declina

talvolta in modelli narrativi e strutture decorative

che richiamano le vetrate di chiese e cattedrali,

talvolta concentrandosi su concetti singoli e precisi

come fossero ritratti dei pensieri (o manifesti pubblicitari).

Nelle mie opere sintetizzo le idee con simboli e archetipi.

Disegno figure che si trasformano per diventare altro,

significati e proporzioni che si rovesciano, apro mondi e prospettive inusuali,

creo contrasti allegorici, cerco i limiti nelle cornici di senso di una cultura di riferimento che trovo per sua natura sempre limitata.

Prediligo tecniche del disegno tradizionale integrate con elaborazioni digitali,

in uno stile che fonde elementi dell’arte classica e antica,

con aspetti influenzati dal mondo del fumetto, dell’animazione

e delle cultura underground contemporanea.

Non credo in una realtà fissa e determinata,

ma cerco sempre altri modi di veder le cose,

diverse possibili realtà a volte oniriche o apocalittiche,

a volte altrettanto valide.